Interim Management per le Scienze della Vita: Soluzioni per un Mondo in Continua Evoluzione
WORKSHOP | Milano, 8 Ottobre 2024
Il settore healthcare rappresenta una delle aree più dinamiche e in evoluzione dell’economia globale. A fronte di una crescita del +4,2% in Italia, il comparto farmaceutico e biotech si conferma tra i più rilevanti, il quarto settore industriale per fatturato e il terzo per profitti complessivi a livello mondiale. Nonostante la forte espansione, le aziende del settore devono far fronte a sfide sempre più complesse e affrontare rapide trasformazioni attraverso l’introduzione di nuove competenze e una maggiore flessibilità. È in questo contesto che l’Interim Management (IM) si dimostra uno strumento fondamentale per accompagnare le imprese nei loro percorsi di cambiamento.
Il workshop organizzato da EIM Italia, “Interim Management per le Scienze della Vita: Soluzioni per un Mondo in Continua Evoluzione”, ha messo in evidenza come l’IM possa rispondere molto efficacemente alle esigenze del settore.
Il focus è stato sulle applicazioni pratiche di questa metodologia nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, attraverso le case histories concrete e di successo condivise dai relatori che hanno partecipato.
Il Ciclo di Vita del Prodotto e il Ruolo dell’IM
Riccardo Palmisano, Senior Advisor di EIM, ha sottolineato come il settore healthcare stia attraversando una fase di trasformazione, dove il driver principale è l’innovazione. Questo processo di cambiamento determina la necessità di competenze specifiche e seniority di immediata fruizione, in un contesto soggetto ad alta variabilità. “L’Interim Management oggi è una soluzione molto più rilevante rispetto a 10 o 15 anni fa: la vocazione all’innovazione e la necessità di uscire dalla comfort zone richiedono flessibilità e velocità che solo figure esperte e ‘plug & play’ possono garantire,” ha spiegato Palmisano.
Lungo il “Product Journey”, dalla fase di ricerca e sviluppo fino alla scadenza del brevetto, si presentano svariati momenti in cui le aziende necessitano di competenze temporanee, ma, al contempo, altamente qualificate, in grado di integrare e guidare i team già presenti ed operativi. In particolare, il workshop ha messo in evidenza come l’IM possa essere un alleato prezioso nella gestione delle complessità connesse, per esempio, allo sviluppo di terapie avanzate e farmaci orfani, dove l’incertezza e il rischio insiti nella ricerca sono estremamente elevati.
Operation e Post Merger Integration:
Le Esperienze di Stevanato Group
Un altro tema centrale del workshop è stato l’uso dell’IM nell’ambito delle operations e della riorganizzazione aziendale post-acquisizione. Ugo Gay, CEO di Stevanato Group, ha condiviso alcune esperienze dirette, spiegando come, in un contesto di riduzione dei prezzi e aumento dei costi della manodopera, l’efficienza e la standardizzazione dei processi siano diventate prioritarie. “L’interim manager non è solo colui che disegna il modello aziendale, ma diventa parte integrante del team operativo, trasferendo competenze sul campo e supportando la trasformazione in modo pratico e immediato,” ha dichiarato Gay.
Un esempio concreto è il progetto di integrazione post-acquisizione che Stevanato Group sta realizzando in Danimarca, dove l’IM ha svolto un ruolo chiave nel gestire la riorganizzazione di tre società acquisite e nel garantire un trasferimento tecnologico efficace. “Abbiamo visto come l’interim manager possa essere il collegamento tra le risorse locali e il management, rendendo il processo più fluido e garantendo risultati tangibili in tempi brevi,” ha aggiunto Gay.
Internazionalizzazione e Lancio di Prodotti: Il Caso di SIFI
Il lancio di nuovi prodotti, soprattutto nel settore dei farmaci orfani, è un processo delicato e complesso, che richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza dei mercati locali. Andrea Quaglino, CFO di SIFI S.p.A., ha raccontato l’esperienza della sua azienda nel lancio di un farmaco orfano in Germania. “L’interim manager che ci ha supportato conosceva già le normative di riferimento e i percorsi necessari per negoziare prezzi e rimborsi con le autorità locali, permettendoci di rispettare i tempi e garantendo un accesso rapido al mercato,” ha spiegato Quaglino.
Questo approccio ha consentito a SIFI di replicare il modello anche in altri paesi, rendendo l’internazionalizzazione un processo “plug & play”, dove l’interim manager si integra immediatamente nell’azienda e trasferisce competenze che restano patrimonio dell’organizzazione.
Le Soft Skills e la Versatilità dell’IM
Oltre alle competenze tecniche, un tema ricorrente del workshop è stata l’importanza delle soft skills nel successo dell’IM.
Luisella Baretti, Digital Transformation Manager, ha condiviso la sua esperienza nel settore farmaceutico, dove ha utilizzato l’IM sia come manager che come cliente. “L’interim manager non solo porta competenze specialistiche, ma è capace di instaurare un dialogo costruttivo con le risorse interne e con gli stakeholder, adattandosi rapidamente al contesto e contribuendo a far crescere l’organizzazione,” ha sottolineato Baretti.
Anche Laura Conti, Group Communications Director, ha parlato dell’importanza di una leadership versatile nel gestire le delicate fasi di post-merger integration. “Nel ruolo di interim manager, ho potuto instaurare un dialogo immediato con la controparte, aiutando a mantenere coerenza e chiarezza nella comunicazione e a facilitare il processo di integrazione culturale tra le due realtà aziendali,” ha spiegato Conti.
Il Valore delle Risorse e la Crescita dei Talenti: L’Esperienza di IBSA
Virginio Cattaneo, Chief Human Resources Officer di IBSA Corporate, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’IM nella gestione delle risorse umane e nella trasformazione aziendale, soprattutto in situazioni di emergenza. Un esempio concreto è stato l’intervento in Turchia, dove un interim manager locale ha affrontato la riorganizzazione della filiale in quel momento in difficoltà, coordinando funzioni chiave e trasformando rapidamente l’azienda. “In situazioni di emergenza, l’IM offre risposte immediate e operative, con competenze specialistiche che difficilmente si trovano tramite i canali tradizionali,” ha spiegato Cattaneo.
Un altro esempio di successo è stato il progetto di sequenziamento genetico, dove l’interim manager ha apportato competenze tecniche specifiche, risolvendo problemi interni che non erano affrontabili con le risorse già presenti in azienda. Cattaneo ha concluso sottolineando che “la flessibilità e l’immediatezza di risposta dell’IM sono fondamentali per coprire posizioni apicali che non possono essere lasciate vacanti, evitando così impatti negativi sulla gestione operativa e sull’organizzazione nel suo complesso.”
Il Private Equity e le Opportunità nel Settore Life Science
Infine, Stefano Malagoli, Partner di Quadrivio Silver Economy Fund, ha offerto uno spaccato delle dinamiche del Private Equity (PE) nel settore delle Scienze della Vita. “Il PE è molto interessato all’healthcare, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi medici e i servizi, dove può colmare il gap di competenze commerciali tipico delle aziende italiane,” ha dichiarato Malagoli. Tuttavia, ha evidenziato anche la criticità legata alla distinzione tra dinamiche manageriali e mediche, sottolineando come l’IM possa giocare un ruolo fondamentale nell’inserire competenze operative senza compromettere la qualità del servizio.
Malagoli ha inoltre parlato delle prospettive future, con particolare attenzione alla medicina estetica e alla chirurgia a bassa invasività, settori destinati a una rapida crescita e dove l’IM potrebbe rappresentare un elemento distintivo e ad alto impatto per guidare le aziende italiane verso una maggiore competitività internazionale.
Conclusioni
Il workshop ha confermato come l’Interim Management sia una leva strategica per il settore healthcare, in grado di fornire competenze senior e flessibilità operativa in un mondo in continua evoluzione. Che si tratti di innovazione, internazionalizzazione, post-merger integration o gestione delle operation, l’IM si inserisce come un partner essenziale per accompagnare le aziende nel raggiungimento dei loro obiettivi, trasferendo al contempo competenze e know-how che restano patrimonio dell’organizzazione. In un contesto complesso e in rapida trasformazione, l’IM emerge come una risorsa indispensabile per navigare il cambiamento e cogliere nuove opportunità di crescita.