Temporary Manager
in Italia e nel mondo

Il Temporary Management si sviluppa in Europa all’inizio degli anni Ottanta, come soluzione per gestire situazioni di difficoltà o di crisi in cui la necessità urgente di persone con competenze di alto livello non era compatibile con i tempi dell’executive search, né trovava risposta nella consulenza, in grado di agire solo parzialmente sulla direzione aziendale.

Nel mercato italiano il temporary management si diffonde più tardi, interessando dapprima le piccole-medie imprese, con un utilizzo principalmente orientato a ruoli dirigenziali, e solo in un secondo momento viene adottato come strumento operativo anche da aziende di grandi dimensioni, su esempio di quanto avveniva già a livello europeo.

Il termine “temporary manager”  è curiosamente utilizzato solo in Italia e di solito indica un manager che lavora in azienda per un periodo di tempo determinato. Nel resto del mondo viene utilizzato il termine derivato dal latino “Interim manager” che ha una connotazione più legata all’utilizzo di capacità manageriali per gestire uno specifico progetto di cambiamento. I due aggettivi hanno il medesimo significato di temporaneo, limitato nel tempo, adatto a gestire una transizione, caratteristiche che identificano e distinguono la professione del temporary manager.

Completamente diverso è il cosiddetto Fractional Management, che si caratterizza come il tentativo di inserire in azienda un servizio di “part time interim management” soluzione che, per sua stessa natura, non è adatta a operare dei cambiamenti significativi. 

Oggi l’interim management è utilizzato da molte aziende in tutto il mondo, in contesti di cambiamento e trasformazione che richiedono esperienza e seniority consolidate in modo da gestire con successo importanti momenti di transizione.

Nella pratica, i fondatori di EIM  sono stati gli inventori dell’Interim Management.